Non si lascia indietro nessuno! Cosa significa, realmente?
Fortunatamente non siamo tutti uguali! Ognuno di noi ha desideri, immaginazioni del futuro e abilità pratiche diverse nell’affrontare la realtà.
Importante è anche l’ambiente in cui un ragazzo è inserito: famiglia, scuola, amicizie possono determinare una esaltazione o un affossamento di desideri, immaginazioni e abilità (educare: ex-ducere, ossia tirare fuori quello che uno ha dentro, non inculcare!).
Di fronte a questa ampia varietà di situazioni da cui i nostri ragazzi arrivano, cosa deve fare una società sportiva come la nostra? Come preservare l’intento educativo e non lasciare indietro nessuno?
Nella nostra esperienza abbiamo visto ragazzi perdere speranza nel loro talento a causa di situazioni difficili familiari o scolastiche, abbiamo visto ragazzi con una solidità affettiva alle spalle imparare improvvisamente cose nuove e complesse dopo anni di difficoltà sui fondamentali.
EQUIDISTANZA TRA DECISIONISMO E BUONISMO
Occorrono quindi dei livelli di insegnamento? Occorre quindi creare delle squadre A e B? Occorre quindi discriminare i ragazzi a seconda della loro capacità di apprendimento del momento?
All’interno della stessa annata ci sono ragazzi che hanno bisogno di lavorare su gesti fisici e tecnici più semplici, altri ragazzi su altri gesti di maggiore complessità. Se si appiattisce il lavoro sulle esigenze dei primi, perdi i secondi perché non crescono; se si appiattisce il lavoro sulle esigenze dei secondi, perdi i primi perché diminuisce la stima di sè.
Ci siamo consigliati. Con realtà socioeducative e con realtà calcistiche professionistiche. Indistintamente, tutti hanno suggerito di puntare al massimo con realismo, non buonismo o decisionismo: non si educa con i discorsi, ma con l'esempio e la certezza nelle proprie scelte da adulto (incarnazione del limite)! Si ammetta o meno, esistono livelli pesantemente diversi di apprendimento e si discrimina se si sorvola su questa potente evidenza! Se si investe tutto sui “migliori” o tutto sui “meno bravi” si perde immancabilmente qualcuno! Di contro un percorso più personalizzato è la vera uguaglianza!