Accanto al campionato, unico nel suo genere, poiché offriva la disponibilità anche dei campi su cui si giocava, riducendo così i costi, è nato il “Progetto Sopravvivenza”, unico in Italia, poiché nei pressi dei campi da gioco messi a disposizione dall’organizzazione era presente personale non sanitario (laico) preparato all’urgenza cardiologica in attesa dell’arrivo dell’Ambulanza del 118; tale personale era dotato anche di defibrillatore semiautomatico, poiché la morte improvvisa si manifesta in Italia soprattutto sui campi di calcio, in special modo quelli periferici.
I corsi di BLSD sono stati tenuti dalla Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO); questa fu la prima iniziativa in Italia, insieme al Progetto VITA di Piacenza, a portare i defibrillatori semiautomatici (DAE) a bordo campo, tanto che una troupe della rete televisiva Italia Uno venne ad intervistarmi per un passaggio televisivo di oltre 5 minuti e un audience di circa 1.500.000 di utenti nel programma sportivo alle ore 13,30 del 4 marzo 2004 in quanto primo Medico in Italia a produrre un progetto di defibrillazione precoce sui campi di Calcio.
Il progetto si arenò a causa di un mancato supporto legislativo, il quale arrivò solo con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale nel novembre 2012 del famoso ‘Decreto Balduzzi’, il quale deliberava la possibilità di formazione di personale laico all’uso del DAE e obbligava le Società Sportive a dotarsi ognuna di un DAE stesso.