Insieme Per Ruzira ONLUS
In seguito ad un imprevedibile e imprevisto viaggio in Burundi e Rwanda al seguito del parroco burundese di Petriolo don Samuel Irakoze fatto insieme a mia moglie e a mio figlio Davide nel luglio 2018, abbiamo fondato una ONLUS pro Burundi “Insieme per Ruzira” nel dicembre 2018; ad inizio marzo 2019 abbiamo avuto il via libera da parte dell’Agenzia delle Entrate per la deducibilità delle donazioni e dal quel momento abbiamo iniziato a raccogliere fondi.
Lo scopo della ONLUS è sostenere con un progetto di circa 70.000 € una scuola già esistente nel villaggio di Ruzira, Comune di Matana, provincia di Bururi, Burundi, frequentata da 1100 alunni.
La peculiarità di questo progetto sta nel fatto di essere stati in quella scuola e aver visto di persona e aver sentito dalla voce degli stessi africani mentre eravamo in loco quali fossero le reali esigenze. Questo ci ha impedito di fare un progetto che fosse una cattedrale nel deserto, come non di rado capita in quei luoghi da parte di filantropi occidentali.
Di conseguenza nei mesi successivi, grazie anche all’aiuto del mio amico commercialista Fulvio, abbiamo fondato una ONLUS che abbiamo chiamato “Insieme per Ruzira”, con un progetto ben chiaro articolato in 3 ambiti:
- Costruire un acquedotto di 4 Km
- Costruire 6 nuove aule
- Dotare la scuola di pannelli solari sufficienti per tutte le necessità che di persona abbiamo osservato
Nel luglio 2019 siamo tornati in Burundi con altri amici (eravamo in 7) e abbiamo avuto la possibilità di inaugurare le prime 3 aule appena costruite.
Di questi viaggi ci hanno particolarmente colpito due luoghi: la scuola-seminario di Buta, in provincia di Bururi, dove nel 1997 è stato effettuato un eccidio di ragazzi che si sono opposti sotto la minaccia delle armi a dividersi in Hutu e Tutsi e il museo del genocidio del 1994 in Kigali, capitale del Rwanda.
Terminato il progetto sulla scuola di Ruzira, la ONLUS si dedicherà a progetti in ambito sanitario e sportivo, sempre dopo una ricognizione sul terreno. Torneremo in Burundi appena l’emergenza provocata dalla pandemia sarà esaurita.