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I linfociti sono globuli bianchi che, come i granulociti e i monociti, sono responsabili della risposta immunitaria. I linfociti si differenziano in sottopopolazioni a seconda dell’antigene che hanno sulla loro membrana cellulare.
Lo studio delle sottopopolazioni linfocitarie viene eseguito mediante citofluorimetria; incrementi e riduzioni nel numero assoluto o relativo di linfociti T, B e NK, caratterizzano le diverse immunodeficienze. In particolare lo studio delle sottopopolazioni linfocitarie viene utilizzato soprattutto per monitorare l’andamento della malattia in pazienti con infezione da HIV.Viene eseguito lo studio delle seguenti sottopopolazioni linfocitarie:
Linfociti T totali ( CD3 ) esprimono sulla loro superfice l’antigene CD3. I linfociti T derivano dal timo e rappresentano normalmente nel sangue periferico il 60- 80% circa dei linfociti totali. Sono essenziali alla immunità cellulo-mediata.
Linfociti T helper (CD4) vengono denominati linfociti CD3+/CD4+ perchè oltre all’antigene CD3, possiedono sulla loro superficie l’antigene CD4 che ha la proprietà di aiutare (helper) i linfociti B a produrre anticorpi.
Linfociti suppressor (CD8) vengono denominati CD3+/CD8+ e la loro funzione è quella di agire direttamente su virus, batteri o antigeni estranei all’organismo distruggendoli con effetto citotossico.
I CD8 hanno anche azione di sopressione della risposta immunitaria in contapposizione all’azione dei linfociti CD4 che la stimolano (equilibrio del sistema immunitario).
Linfociti B (CD19) vengono denominati linfociti CD3+/CD19+. I linfociti B hanno come funzione principale quella di produrre gli anticorpi. La conta dei linfociti B è utile per valutare la loro maturità e per far diagnosi di leucemia B cronica e prolinfocitica.
Le cellule NK (Natural Killer) vengono identificate con la sigla CD3+/CD56+ e costituiscono una sottopopolazione di linfociti in grado di produrre citochine (in particolare interferone gamma) e di sopprimere cellule infettate da virus e cellule tumorali. Svolgono una azione citotossica soprattutto contro le proliferazioni neoplastiche e nel meccanismo di rigetto dei trapianti.
Tali cellule sono in grado di riconoscere e danneggiare cellule appartententi a diversi tipi tumorali, in partilolare di origine linfoide. Il loro rilievo è utile nella valutazione dello stato immunitario del paziente in trattamenti immunodepressivi e per verificare la reattività antirigetto in pazienti sottoposti a trapianto d’organo.
Linfociti CD5 , CD10, CD15, CD20, CD23, CD38 sono considerati marcatori per la diagnosi di patologie immunoproliferative.
INDICAZIONI CLINICHE
Valutazione dello stato immunitario e di patologie immunoproliferative.
TIPO DI CAMPIONE
Prelievo di sangue intero.
PREPARAZIONE
Non necessita di digiuno.
VALORI DI RIFERIMENTO
Linfociti B: 5-20%;conta assoluta 75-520 microlitri
Linfociti T helper:32-61%;conta assoluta 793-1666 microlitri
Linfociti suppressor:14-43%
Linfociti Natural Killer:3-24%
Linfociti T totali CD3:60-87%